lunedì 3 settembre 2012

ESSERE VOLONTARI

"Il Volontariato é innanzitutto fraternità.
E’ evidente che caratteristica peculiare del Volontariato è la gratuità tanto spesso perduta nel nostro mondo insieme alla fraternità. Nel nostro mondo tutto ha un prezzo, e tutti siamo portati a valutare il nostro successo in base a quanto possiamo comprare e consumare. Nella dimensione ecclesiale del gratuito che la parola “volontariato” già racchiude in sé, vi è qualcosa di evangelico che parla eloquentemente al cuore dei giovani e non giovani del nostro tempo, consapevoli di quanto ci siamo impoveriti facendo del denaro e del corrispettivo “commerciale” il metro del valore, il criterio d’azione. In questo compito di denuncia e di speranza il Volontariato diventa un segno, una lampada messa sul candeliere, un lievito disperso nella pasta che non può non agire, che non lascia più le cose come sono e soprattutto che cambia le persone. Diventa lievito, sale e luce di cui il mondo ha bisogno, che il mondo reclama da noi e del cui dono siamo responsabili.
Occorre allora dire che il Volontariato non è un lusso per il cristiano o un ornamento per le nostre comunità, ma è un dovere che scaturisce dal dono della fede. In fondo il volontariato cristiano butta, in silenzio e gratuità, sul piatto della bilancia del tempo e dello spazio, il grande valore del dono, l’unico che sa entrare in profondità dentro l’altro uomo, dentro la storia, dentro la realtà delle cose, per farle esistere nell’armonia ricercata e pacificata di una giustizia e di una fraternità universale".
+ Carlo Maria Martini
 

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