sabato 27 luglio 2013

RESPONSABILITA,' DIALOGO, FECONDITA'


PAPA FRANCESCO: 
UNA VITA CHE ABBIA  SENSO E SIA FECONDA!
             Oggi, farà bene a tutti chiedersi con sincerità, che ciascuno pensi nel suo cuore: in chi riponiamo la nostra fiducia? In noi stessi, nelle cose, o in Gesù? Tutti abbiamo spesso la tentazione di metterci al centro, di credere che siamo l'asse dell'universo, di credere che siamo solo noi a costruire la nostra vita o di pensare che essa sia resa felice dal possedere, dai soldi, dal potere. Ma tutti sappiamo che non è così! Certo l’avere, il denaro, il potere possono dare un momento di ebbrezza, l’illusione di essere felici, ma, alla fine, sono essi che ci possiedono e ci spingono ad avere sempre di più, a non essere mai sazi. E finiamo “riempiti”, ma non nutriti, ed è molto triste vedere una gioventù “riempita”, ma debole. 
            La gioventù deve essere forte, nutrirsi della sua fede e non riempirsi di altre cose! “Metti Cristo” nella tua vita, metti in Lui la tua fiducia e non sarai mai deluso! Vedete cari amici, la fede compie nella nostra vita una rivoluzione che potremmo chiamare copernicana: ci toglie dal centro e mette al centro a Dio; la fede ci immerge nel suo amore che ci dà sicurezza, forza, speranza. Apparentemente sembra che non cambi nulla, ma nel più profondo di noi stessi cambia tutto.                     Quando c'è Dio, nel nostro cuore dimora la pace, la dolcezza, la tenerezza, il coraggio, la serenità e la gioia, che sono i frutti dello Spirito Santo (cfr Gal 5, 22); allora la nostra esistenza si trasforma, il nostro modo di pensare e di agire si rinnova, diventa il modo di pensare e di agire di Gesù, di Dio. Cari amici, la fede è rivoluzionaria e io oggi ti chiedo: sei disposto, sei disposta e entrare in quest’onda rivoluzionaria della fede? Solo entrando in quest’onda la tua giovane vita acquisterà senso e così sarà feconda!
                                                                                             Rio de Janeiro, 25 luglio 2013


RESPONSABILITA' E DIALOGO
"... Memoria del passato e utopia verso il futuro si incontrano nel presente, che non è una congiuntura senza storia e senza promessa, ma un momento nel tempo, una sfida per raccogliere saggezza e saperla proiettare.....

             E' nostra responsabilità questa comprensione di tutta la realtà, osservando, soppesando, valutando, per prendere decisioni nel momento presente, ma allargando lo sguardo verso il futuro, riflettendo sulle conseguenze delle decisioni.

Chi agisce responsabilmente colloca la propria azione davanti ai diritti degli altri e davanti al giudizio di Dio.      
         Questo senso etico appare oggi come una sfida storica senza precedenti, dobbiamo cercarlo, dobbiamo inserirlo nella stessa società. Oltre alla razionalità scientifica e tecnica, nella situazione attuale si impone il vincolo morale con una responsabilità sociale e profondamente solidale.
           L'unico modo di crescere per una persona, una famiglia, una società, l'unico modo per far progredire la vita dei popoli è la cultura dell'incontro, una cultura in cui tutti hanno qualcosa di buono da dare e tutti possono ricevere qualcosa di buono in cambio. L'altro ha sempre qualcosa da darmi, se sappiamo avvicinarci a lui con atteggiamento aperto e disponibile, senza pregiudizi. Questo atteggiamento aperto, disponibile e senza pregiudizi, lo definirei come "umiltà sociale" che è ciò che favorisce il dialogo. Solo così può crescere una buona intesa fra le culture e le religioni, la stima delle une per le altre senza precomprensioni gratuite e in un clima di rispetto per i diritti di ciascuna. 
         Oggi, o si scommette sul dialogo, o si scommette sulla cultura dell'incontro, o tutti perdiamo, tutti perdiamo. Per di qui va il cammino fecondo".
                                                                                                                       Rio de Janeiro, 27 luglio 2013



mercoledì 24 luglio 2013

FRANCO PIAZZA ... PER NON PERDERE LA MEMORIA

25 ANNI FA TORNAVA ALLA CASA DEL PADRE
 FRANCO PIAZZA

Si trovava al campo estivo, in Calabria, coi ragazzi del Palermo 1°. Stava rimettendo a posto la pompa che portava l'acqua dalla sorgente al campo. Erano stati giorni di duro lavoro per assicurare agli scouts una buona organizzazione. Il cuore non resse. A causa delle sue condizioni di salute il medico gli aveva sconsigliato di partire per il campo! Si accasciò tra le braccia dei suoi scout che, testardamente, aveva voluto accompagnare al campo, senza sottrarsi ad alcuna fatica. Ciccio era fatto così. Tempo, denaro, progetti, sogni, speranze erano completamente dedicati ai ragazzi, in particolare a quelli più bisognosi. Anche nella sua quotidiana attività di insegnante era così. Il "fare" per costruire, per risolvere problemi, per sostenere chi aveva bisogno era caratteristica del suo essere. Non un fare senza idee e senza valori, ma un fare sostenuto dalla fede, dalla speranza, dalla carità, dalla voglia di andare avanti nonostante tutto, nonostante le difficoltà, le incomprensioni ed anche le umiliazioni che talora intralciano chi al vuoto parlare privilegia la pensosa e dinamica operosità, supportata da un forte spirito di servizio.
Lo Scautismo era la sua passione. Svolse con grande impegno vari incarichi: fondatore ed animatore di vari gruppi scout, responsabile provinciale dell'ASCI e dell'AGESCI, componente il Comitato nazionale per le forniture AGESCI, logista in campi nazionali, formatore nei campi scuola e nei campi nautici, uno dei costruttori della Base scout della Massariotta, collaboratore del Settore Specializzazioni, gestore della Cooperativa regionale di forniture scout. .... il suo cuore e il suo portafoglio erano sempre aperti per aiutare gli altri.

Riportiamo uno scritto su Franco Piazza pubblicato nei mesi successivi alla sua morte.
                  FRANCO PIAZZA

Nella foto in alto: Franco Piazza (al centro) con padre Salvatore Vitellaro e il giovane seminarista Benedetto Genualdi )entrambi poi direttori della Caritas diocesana di Palermo. Anno 1973 alla Base  scout della Massariotta per i primi campi nazionali di specializzazione.
In basso: Lo chalet "Franco Piazza" nella Base scout "Massariotta", costruito con  la sua cooperazione.

Alcune testimonianze:
·         Giovanni Perrone Caro Ciccio, grande fratello scout. Ho avuto la fortuna di poter condividere con te tante imprese, tanta gioia, tanta fatica. Ho imparato tanto dal tuo dinamismo, dalla tua voglia e capacità di realizzare qualcosa di buono, dal tuo costante impegno a favore dei più piccoli. Hai fatto del servizio generoso e gratuito, competente ed entusiasta, lo scopo della tua vita. Hai voluto e saputo fare della tua vita un dono. Alla Massariotta hai lasciato una traccia indelebile. Il tuo ricordo mi (e ci) è sempre di esempio e di stimolo.
·         Marinella Sabatucci .... sei per me fratello, amico e padre.... sono orgogliosa di poter dire di avere avuto una nicchia speciale nel tuo cuore, e so di non essere falsa nel dirlo, chi ci ha conosciuti sa che è vero. ciao grande amico di "cantate" ...." perchè non dormi fratello, la notte è chiaaaaara" resterà indimenticabile, e durante i lunghi tragitti nella peugeot prima e nella renault dopo, quando mi dicevi "Marinella CANTA" .... tanti grazie dovrei dirti e per tanti motivi, ma il più importante è per aver trovato la chiave per entrare nel mio cuore e nella mia testa e dare una svolta definitiva alla mia vita, quando questa stava un pò perdendo la rotta.... non per niente il NOSTRO clan si chiamava "The timon" e il motto era "se non hai la rotta cercala!" sintetico, lapidario ed essenziale come te!! ti voglio bene
·      Rosario Nunzio Mantegna  Per molti di noi Ciccio e' stato un esempio e una guida sicura, generosa e profonda. Certamente lo e' stato per me. Sarei sicuramente stato un'altra persona se non avessi incontrato il mio "maestro d'avventure".
Salvo Luppina   ... quella notte sei spirato tra le mie braccia... un grandissimo regalo hai voluto farmi Professore... il tuo ricordo è rimasto indelebile dentro di me... ciao Ciccio!


sabato 20 luglio 2013

I CAMPI NAZIONALI DI COMPETENZA ALLA MASSARIOTTA

Si è concluso il primo periodo dei campi di competenza alla Massariotta. Si sono svolti tre campi, dal 28 giugno al 15 luglio. In totale vi hanno partecipato 74 guide ed esploratori provenienti, oltre che dalla Sicilia, dalla Calabria, Campania, Lazio, Piemonte, Toscana. Una quindicina, in totale, i capi e i master e tecnici che hanno animato le attività. Ragazzi e capi sono stati impegnati  principalmente in tecniche di campismo, trapper, pionieristica.  Gli altri campi "Un popolo, un'avventura" e "Explo, quando l'avventura diventa realtà"   si svolgeranno dal 18 al 31 agosto". Già ci sono ragazzi in lista d'attesa. In ogni campo è stato ricordato il quarantesimo anniversario della Massariotta.

Ecco  alcune testimonianze di fine campo "Trapper, un'avventura"


Massariotta, competenza, responsabilità, risata, forza di volontà …. pochi ingredienti per rendere la tua vita migliore in tutti i sensi! Un campo di competenza è un’esperienza fuori dal comune. Entri piccolo ed esci adulto, responsabile: diventi un esempio per gli altri. Non è facile abbandonare la Massariotta, gli amici, le stelle, la natura. Per questo grazie a tutti, grazie capi, grazie Massariotta e, naturalmente, grazie Signore!   Massariotta nel cuore!
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Mai mi sono divertito tanto nella mia vita scout. Mai aveva partecipato ad attività così coinvolgenti e divertenti. Resterà in me il ricordo della Massariotta e di tutti coloro che abbiamo partecipato al campo. Ho imparato molto e preso idee da portare in reparto e raccontare a tutti la mia magnifica esperienza. La mia timidezza ha lasciato il posto alla gioia. Da parte mia spero di aver trasmesso gioia.
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E’ stato un campo fantastico: ho imparato cose nuove e importanti, non solo tecniche. Ho imparato soprattutto a riflettere, a mettermi in gioco, a scommettermi. Le attività, le chiacchierate coi capi, il lavoro con gli altri mi hanno trasmesso buona volontà e voglia di fare.
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Grazie a questo campo sono totalmente cambiato. Ho imparato ad intrecciare bene i fili della mia vita, a non aver paura e ho compreso come sia importante l’aiuto e il sostegno che con piccoli gesti possiamo dare agli altri o ricevere. Ho imparato ad apprezzare le piccole cose e d ascoltare la natura con tutte le sue meraviglie.
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Il campo per me: un tratto di vita dove il tuo filo s’intreccia con quello dei tuoi compagni per divenire una treccia di valori che resterà un punto fermo della tua vita, un punto al quale affidarti nei momenti di difficoltà, perché essendo una treccia e non un filo sarà un appiglio sicuro nei momenti tristi.
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Il campo di competenza alla Massariotta ha fatto miracoli: inizialmente ero molto timido e chiuso; dopo un solo giorno tutto è cambiato. Ho incontrato amici speciali e capi competenti ed aperti allo scherzo.
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Desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno permesso di partecipare a questo meraviglioso campo di competenza:  i capi della Massariotta che hanno fatto vivere una meravigliosa esperienza a 35 ragazzi, i miei capi reparto che hanno insistito per farmi partecipare; i rovers in servizio e tutti i ragazzi che hanno partecipato al campo e reso fantastica questa avventura.