venerdì 31 agosto 2012

sabato 25 agosto 2012

sabato 18 agosto 2012

MARIO RESTIVO, UN SANTO ALLA MASSARIOTTA

Trent'anni fa, mentre si recava con altri scout a Taizé, tornava improvvisamente alla Casa del Padre, Mario Giuseppe Restivo, giovanissimo capo del reparto AGESCI Palermo 2.
Raffinato poeta, scout impegnato nel servizio educativo ed ecclesiale, ha lasciato una traccia di santità.
Per i suoi meriti è stato dichiarato "servo di Dio", prima tappa del processo di beatificazione.
Il Papa, nella sua recente visita a Palermo, lo ha citato (insieme a padre Puglisi e al giudice Livatino) come esempio di santità per i giovani. Preghiamo perchè il processo di canonizzazione si concluda sollecitamente.
Pubblichiamo un suo scritto (una riflessione mattutina alla Massariotta).
Vegliare, nel silenzio e nella contemplazione,
… per incontrare se stessi, per incontrare Dio
“Non avete saputo vegliare con Me neppure un’ora”

“E’ pensando a queste parole che mi sono alzato prima del solito stamattina per venire qua davanti a Te, Signore. Sai, non ero abituato a sentirTi una presenza, ma ora, in quest’alba di uno splendido mattino che ancora una volta ci dai, Tu ci sei: sento il tuo battito in me, ma anche fuori di me. In me, poiché la mia disponibilità dell’essere qui stamattina, come dell’aver partecipato a questo campo, vive del tuo amore verso di me; fuori di me perché tutto qui attorno è buono, poiché proviene dalla Tua onnipotenza: il cielo, il bosco, gli uccellini, l’erbetta, le foglie secche, reliquia di un autunno ormai lontano, il freddo, il silenzio, l’orizzonte.
Signore, dammi sempre un inizio, dammi soprattutto la morte che lo precede, aiutami ad educare al vero amore le persone che mi stanno attorno. Dio, guidami sulla strada del ritorno, affinché la mia casa divenga la Tua casa, la mia vita diventi la Tua vita.
Signore, dammi  il coraggio, la comprensione e l’umiltà alla maniera del tuo Figlio. Ti prego per le persone smarrite, per chi non sa ancora da che parte andare, eppure ci va.  Dammi la spontaneità e la fantasia perché sia un ragazzo tra i ragazzi. Ti prego perché non muoia in me la speranza.
E, quando sono solo, Signore, quando a sera busso alla porta di qualcuno e nessuno mi dà risposta, ricordaTi di me e rendimi capace di sorridere. Fa’ che possa sempre darmi agli altri in umiltà e completa condivisione.
Nel mio cuore, Signore, troverò il posto per le mille vite dell’universo. E, ora, Signore, lascia che il Tuo servo vada in pace secondo la tua parola, fa’ che il tuo servo abbia il coraggio di uccidere le sue maschere.
                                                                Amen”.
Dal Quaderno di caccia del Servo di Dio Mario Restivo
Campo di Pasqua 1982 – Base scout Massariotta Marineo

lunedì 13 agosto 2012

LE TRE PORTE DELLA PAROLA

Dice un proverbio arabo che ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare da tre porte. 
Sull'arco della prima porta dovrebbe esserci scritto: " È vera?"
Sulla seconda campeggiare la domanda: "E' necessaria?" 
Sulla terza essere scolpita l'ultima richiesta: "È gentile?" 
Una parola giusta può superare le tre barriere e raggiungere il destinatario con il suo significato piccolo o grande. 


(R. Battaglia - Silenzio)

DALLE CAPANNE ALL'ORO DI LONDRA


L'etiope Meseret Dafar:
 la storia di una campionessa anche nella vita
Ha destato molto scalpore la vittoria nei cinquemila metri di Meseret Defar, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra. 
L’etiope Defar è un campionessa, e non è la prima volta che vince i 5000 metri battendo tutte le concorrenti, ma quello che più ha stupito, è l’icona di Maria che ha tirato fuori da sotto la maglietta e che ha mostrato al mondo intero, tra le lacrime. 
Meseret Defar ha già vinto un titolo olimpico, ottenuto ai Giochi olimpici di Atene 2004, ed un bronzo vinto quattro anni prima nella stessa distanza dei cinquemila metri. Sempre nei 5000 metri ha ottenuto anche un oro ai mondiali di Ōsaka 2007, un argento a Helsinki 2005 ed un bronzo a Berlino 2009. Sulla distanza dei 3000 metri ha vinto quattro ori ai mondiali indoor.
Ha detenuto per circa un anno il record del mondo dei 5000 metri con il tempo di 14'16"63 ottenuto ai Bislett Games 2007 di Oslo e attualmente detiene i record del mondo indoor dei 3000 metri e dei 5000 metri. 
Ma quello che più stupisce è la sua storia e le sue attività caritatevoli. 
La Defar è nata in un capanna fatta di fango. E’ cresciuta seguendo le indicazioni di sua madre che la mandava nel bosco a fare legna e al pozzo per prendere l’acqua. Sempre di corsa a piedi nudi, perché i suoi genitori non avevano il denaro per acquistare le scarpe. Sua madre era molto dubbiosa anche sul suo desiderio di diventare un atleta. 
La Defar non ha dimenticato le sue origini e per questo ha deciso di aiutare i bisognosi. E’ convinta che è un dovere per chi ha di più, dare a chi ha meno. Ha dichiarato che non dimenticherà mai come ci si sente ad essere poveri, e cercherà sempre di fare del suo meglio per aiutare chi ha bisogno. 
Oltre a fare donazioni a orfanotrofi locali, l’atleta etiope è una delle principali sostenitrici del progetto di Abebe Bikila. Lei raccoglie vecchie e nuove attrezzature sportive in tutto il mondo per la donazione al gruppo.
Inoltre la Defar e suo marito, Tewodros Hailu, hanno adottato due bambine Nerat e Nesanet. Quest’ultima soffre di una malattia cardiaca. I due genitori adottivi hanno preso l’impegno a farla operare, aiutarla e farla curarla nel migliore dei modi. 
"Amo i bambini," ha detto la Defar, e "Voglio aiutare tutti i bambini che si trovano nel bisogno e non hanno la possibilità di realizzare i loro sogni. Sono soddisfatta se possa aiutarli”. 
L’atleta etiope vive ad Addis Abeba, in Etiopia, insieme a suo marito, alle figlie adottive, a suo padre Tolla, a sua madre, Asther, e ai suoi cinque tra fratelli e sorelle.

di Antonio Gaspari - ZENIT -