domenica 28 settembre 2014

ECCO L'EDUCATORE CHE VORREI!

Se avessi sedici anni o giù di lì 
che educatore vorrei?
Chi vuole conquistare un'anima a Cristo deve farlo con lo sguardo 
prima ancora che con le parole
Di Alessandro Ribeca

 La scuola è cominciata e, dopo gli oratori estivi, stanno per iniziare anche gli incontri in parrocchia. Così mi sono chiesto: se avessi sedici anni o giù di lì, che educatore vorrei?
Per rispondere ho lasciato parlare il mio cuore perché è lì che la ragione va a bussare prima di prendere decisioni, prima di fare scelte come quella di andare all’incontro o starmene a casa. Il cuore deve darmi delle motivazioni valide perché non sono disposto a fare qualcosa per la quale non trovo il senso.
Ecco, quindi, il mio cuore chiede, innanzitutto, un educatore che prima di qualsiasi parola, sappia catturarmi con lo sguardo.
Vorrei un educatore che si interessi alla mia storia prima di raccontarmi la sua, perché la mia sarà sicuramente più acerba, forse zuppa di preoccupazioni sciocche e di lanci di entusiasmo che si spengono nel giro di poco tempo, fatta di ingenuità, incoerenze, delusioni e momenti di rabbia, ma è mia e ho bisogno di qualcuno che la ascolti. Ho bisogno di un educatore che mi ascolti.
Vorrei un educatore che a fine incontro non mi dica “ci vediamo venerdì prossimo”, ma “ci sentiamo in settimana”. Vorrei un educatore che venga a vedere i miei allenamenti di calcio, che mi chieda come è andato il compito di matematica, che festeggi con me la sua laurea, anche solo con un gelato. Vorrei che il fango della mia vita, così come il cielo, si mescoli con il fango e il cielo della sua.
Vorrei un educatore che mi insegni sì a pregare, ma allo stesso tempo a non ridurre la mia fede a una questione intima tra me e Dio. Vorrei un educatore che esca dalle aule parrocchiali, che mi faccia immergere nella realtà, perché altrimenti questi incontri sarebbero autoreferenziali, lui verrebbe per sentirsi una persona impegnata e io forse perché se stavo a casa avrei dovuto studiare.
Vorrei un educatore che non venga a farmi dottrina, che non venga a ripetermi le pagine del guidino quando quelle pagine non lo riguardano; perché se quelle pagine non gli dicono nulla, come può trasmettermi qualcosa?
Vorrei un educatore stanco e affaticato per la sua giornata, ma felice di incontrarmi.
Vorrei un educatore che non cerchi di adularmi o conquistarmi con il suo buonismo, ma che se serve mi rimproveri, senza paura che me ne vada. Perché se mi ha dato ragioni per tornare all’incontro ogni venerdì, quelle ragioni restano e non è sufficiente un rimprovero per andarmene per sempre. Però voglio pure un educatore che non mi richiami davanti a tutti se arrivo in ritardo, ma mi accolga a braccia aperte, perché è felice che ci sia anche io. Poi, se dopo l’incontro, prima di rimproverarmi, mi fermasse per chiedermi spiegazioni sul ritardo, lo capirei.
Ma soprattutto, vorrei un educatore che mi incuriosisca raccontandomi cose che non so e che faccia vibrare il mio cuore perché dice cose che hanno a che fare con me. Che mi parli di poesia, di arte, di cinema, di musica, del tramonto sul mare, di tutto ciò che sia bellezza, perché la bellezza ha dentro di sé il mistero dell’esistenza e ci rimanda a Dio. Che queste cose le dica con passione. Vorrei un educatore appassionato, che quando dice qualcosa lo dica con l’entusiasmo di uno che quelle parole le ha prima vissute, ne ha fatto esperienza.
Vorrei un educatore che mi faccia sognare. Vorrei un educatore-sognatore. Un educatore che mi insegni a sognare, mi insegni a fare sogni aderenti alla realtà, mi insegni a scoprire la mia strada, le mie capacità, che mi aiuti a comprendere chi sono io. Un educatore che non mi dica cosa devo fare, ma che, piuttosto, mi insegni a fare scelte coerenti con la mia persona perché ogni scelta mi definisce. Vorrei un educatore che mi insegni a stupirmi, che mi trasmetta il suo stupore.
Vorrei, infine, un educatore che mi dia speranza, perché ha incontrato Cristo e questo è tutto per un uomo.
Sì, lo so, un educatore che riesca ad essere tutto questo forse non esiste, ma un educatore che ci prova senza nascondere le sue debolezze, le sue fatiche, i suoi dubbi, la sua umanità, è un educatore che ama ed è di questo che ho bisogno. Non ho bisogno di un educatore perfetto; ho semplicemente bisogno di un abbraccio.
***
Alessandro Ribeca è padre di famiglia, collaboratore de L’Ancora, scrittore. Ha pubblicato due libri: Il colore prima del Blu e La luce nei tuoi occhi.
Fonte: L’Ancoraonline
www.zenit.org 

martedì 23 settembre 2014

STAGE PIONIERISTICA PER CAPI


Si è concluso lo Stage nazionale di pionieristica tenutosi alla Massariotta dal 19 al 21 settembre,
Vi hanno partecipato capi provenienti dai gruppi scout siciliani e calabresi: Palermo 4, Startano 1, Trapani 24, Cinisi 1, Marineo 1, Marsala 2, Palermo 6, Milazzo 1.
Lo stage è stato animato da Katia Macaluso, Franco Lo Mascolo (master) ed Enzo Puleo (tecnico).

I partecipanti hanno espresso apprezzamento per la qualità del lavoro e per l'impegno che ha caratterizzato sia lo staff che gli ... allievi.

venerdì 19 settembre 2014

IL CENTRO SCOUT - UN LUOGO CHE PARLA!


UNA STRANA MAGIA
 Il Centro Scout, spazio vivo ove interagiscono memoria e futuro.

Nel dare una rapida lettura alle centinaia di testimonianze che in questi primi quaranta anni di vita sono pervenute ritorna sovente il riferimento alla Base scout della Massariotta-Marineo come luogo “magico”.  A proposito circa 20 anni fa alcuni rovers in servizio alla Base composero un canto sulla Massariotta che così inizia: “C’è una strana magia che viaggia nel tempo …”.
Le “magie” non vengono dall’alto, sono determinate dai luoghi e dalla loro storia, dalle persone che hanno cura di tali luoghi o li frequentano, dalle attività che vi si realizzano, dallo stato d’animo di chi vi partecipa. Esse suscitano stupore, meraviglia, emozioni speciali; lasciano una traccia, sovente imperitura, in chi le prova. Una traccia che aiuta a maturare e che diviene felice memoria che accompagna lungo i sentieri della vita.
Le magie albergano in luoghi specifici, non si comprano al mercato. Nello Scautismo ci sono e ci sono stati diversi luoghi che possiamo definire “magici” perché significativi. Un esempio è quello di Colico: “Vatti a Colico ad accampar, là c’è sempre qualcosa da imparar!”, dice un vecchio canto. Questi luoghi, risorsa non solo personale, ma anzitutto di tutta l’Associazione, vanno protetti e migliorati perché non si svuotino di significato e perché non si disperdano le risorse  culturali, umane e materiali che li hanno reso vivi.
A proposito, mi sembra opportuno fare riferimento al pensiero di alcuni studiosi contemporanei, quali Augé e Bauman [1], che hanno approfondito le tematiche relative ai “luoghi” e ai “non luoghi”. Un luogo antropologico, scrive Augé, “ è  allo stesso tempo un principio di senso per coloro che lo abitano e un principio di intelligibilità per colui che lo osserva. Essi hanno tre caratteristiche: identitari, relazionali e storici”. Bauman precisa che “un luogo è uno spazio relazionale identitario storico, cioè uno spazio in cui le relazioni sono sollecitate e sono parte integrante di questo luogo, i soggetti si riconoscono al suo interno e per questo è definito identitario e storico, perché i soggetti hanno una storia comune e si richiamano ad essa. Il non luogo è uno spazio privo delle espressioni simboliche di identità, relazioni e storia”.
Le caratteristiche dei “luoghi” possono essere utilizzate per rileggere la funzione di un Centro Scout e per dare ad esso sempre maggiore significato, evitando di farlo nascere o  di ridurlo in non luogo, cioè ambiente di transito, da consumare, che non lascia traccia. Oggi si frequentano tanti non luoghi, magari belli, a norma, definiti “sicuri” (sicurezza educativa o sicurezza strutturale?).
Ripensando a questo primo quarantennio di vita della Massariotta, rileggendo le varie testimonianze, mi accorgo che – al di là delle difficoltà e delle “smagliature” che ci sono state, si è notata una continua tensione a caratterizzarla come “luogo significativo”.  Ad esempio: La Base è inserita in un ambiente boschivo ed antropologico, ricco ed affascinante dal punto di vista ambientale, storico e umano, che offre numerose possibilità di svolgere attività di qualità; è stata uno spazio di ricche relazioni umane sia interne sia esterne (molteplici e frequenti le attività che vi si sono svolte in interazione con le istituzioni del territorio: scuole, azienda forestale, associazioni locali …. ); è stata curata da un gruppo di persone (un gruppo che nel corso degli anni si è arricchito e si è rinnovato, senza perdere stile e identità, grazie all'interazione tra varie generazioni e all'annuale inserimento di nuove presenze (molte testimonianze provengono da persone che hanno svolto attività e/o servizio nella Base per più anni); ha avuto una sua identità radicata nei valori dello Scautismo e vivificata dall’essere Base del Settore Specializzazioni (non luogo usato dal Settore, ma luogo reso visibile e credibile dalla attività del Settore): ciò ha motivato i capi del Settore a curarla con amore, con continuità, con competenza, e a costruirla – seppur con limitate risorse- secondo specifiche esigenze educative e pratiche.  Perciò le testimonianze concordano nel definirla spazio ove ambiente, magia, competenza, avventura, formazione, amicizia, operosità, entusiasmo, valori sono stati preziosi ingredienti che hanno lasciato una traccia in ciascuno e hanno promosso una feconda progettualità, valorizzando il “genius loci”, quel genius che dona una particolare caratterizzazione e chance a quel specifico territorio.
Anche altri Centri e Basi scout portano in sé questa ricchezza. La sfida per tutti è di non cedere alla tentazione di progettarli o ridurli come “non luoghi”, spazi ove la memoria viene cristallizzata in un arido cippo impolverato, ove l’identità si perde nel vento o viene annacquata dalla pioggia,  ove tutti sono sempre autoreferenti forestieri di passaggio.
Lo Scautismo (e i ragazzi, anzitutto) ha bisogno di “luoghi che parlano”, luoghi che producano cultura, spazi ove gustare quella strana magia che fa volare in alto ed accompagna verso il domani.
Un radicamento in questi luoghi del Settore Specializzazioni e degli eventi di formazione favorirà il  “volare in alto, il lasciare una traccia, un migliore servizio. Favorirà anche un  più idoneo uso delle strutture e dei materiali, anche a garanzia degli Staff che vi operano.
 Solo il radicamento ambientale, l’identità e la relazionalità (e, naturalmente, la piena valorizzazione delle risorse) potranno essere base sicura sulla quale progettare il futuro.
                                                                                                                                                                                                                 Giovanni Perrone





[1]  A. Bauman, Modernità liquida, ed. laterza, 2006; M. Augé, Non luoghi. Introduzione a un’antropologia della surmodernità. Ed. Eleuthera, 2009

giovedì 18 settembre 2014

martedì 9 settembre 2014

CONVEGNO "FACITORI DI FUTURO"


CONVEGNO

FACITORI DI FUTURO

"Memoria, competenza e utopia
 … in cammino verso il domani "
40 anni di cammino della Base Scout Massariotta

Ficuzza, 12 settembre 2014  Ore 18

“Un’utopia, in un giovane, cresce bene se è accompagnata da memoria e discernimento. L’utopia guarda al futuro, la memoria guarda al passato, e il presente si discerne. Il giovane deve ricevere la memoria e piantare, radicare la sua utopia in quella memoria; discernere nel presente la sua utopia - i segni dei tempi - e allora sì l’utopia va avanti, ma molto radicata nella memoria e nella storia che ha ricevuto” (Papa Francesco, 28.2.2014)


Interventi di:
-        Seby Iraci, responsabile Base Marineo per il Settore Specializzazioni
-        Giovanni Perrone, C.D. Rete dei Centri Scout Italiani
-        Luigi Sanlorenzo, Università di Palermo
-        Sergio Cametti, referente naz. “Basi Aperte”
-        Francesco Bonanno, Incaricato Naz. al Coordinamento Metodologico – AGESCI
Coordina  Luigi Perollo, giornalista

Interverranno anche gli Incaricati Nazionali al Settore Specializzazioni, i Responsabili Regionali AGESCI, il Responsabile del Centro LIPU
…………………………………………………………………………….
Il Convegno si svolgerà presso la sala didattica adiacente al Centro Lipu di Ficuzza (a fianco del Palazzo reale).
Dalle ore 16 alle ore 18 sarà possibile visitare il Palazzo reale con le sale multimediali e l’attiguo Centro LIPU.
Si ringraziano l’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana e il Centro LIPU.

info@massariotta-agesci.org

martedì 2 settembre 2014

FACITORI DI FUTURO - UN CONVEGNO ALLA MASSARIOTTA, CON LA PARTECIPAZIONE DELLA PATTUGLIA NAZIONALE SPECIALIZZAZIONI

FACITORI DI FUTURO
"Memoria, competenza e utopia
 … in cammino verso il domani "
Base scout Massariotta-Marineo, 12 settembre 2014
Settore Specializzazioni e Basi scout
“FACITORI DI FUTURO”
Convegno Settore Specializzazioni

Da mezzo secolo tra il Settore Specializzazioni e le Basi scout ove opera si è sviluppata una feconda interazione che ha visto crescere entrambi e che ha caratterizzato dette Basi non solo come luogo fisico ove svolgere un evento scout, ma anzitutto come “luogo con uno specifico spirito”, spazio di memoria, di formazione continua, di sperimentazione, di dialogo con il territorio, al servizio dei  ragazzi e dell’Associazione.
Per la specificità del Settore, ogni Base – grazie alle risorse umane, ambientali e materiali presenti in essa o attorno ad essa – ha visto crescere in competenza, in umanità, in stile centinaia e centinaia di adolescenti.
Perciò è stata una feconda risorsa per tutti, non hortus conclusus ma spazio dinamico in cui fare interagire memoria e futuro, in cui ragazzi e capi si sono impegnati a divenire “facitori di futuro”, cittadini attivi per costruire un domani migliore.
La recente ricorrenza del quarantennio della Massariotta fornisce l’occasione per fare memoria e riflettere sul ruolo della Massariotta, del Settore e delle Basi ad esso connesse al fine di evidenziare le buone pratiche ed individuare strategie idonee per migliorare la qualità del servizio reso.

La Massariotta, è lieta di accoglierVi presso il Palazzo Reale di Ficuzza Venerdì 12 settembre, per festeggiare, i “Facitori di Futuro”, ragazzi, ragazze, giovani, capi ed amici che in questo primo 40ennio, sono stati protagonisti attivi con la loro presenza, della crescita e lo sviluppo di un luogo significativo non solamente per lo Scautismo.

Con la partecipazione di testimoni ed esperti percorreremo piste di memoria, formazione, di progettazione, di utopia e futuro.
Un paio di ore di lavoro comune per un rapido sguardo all’ieri, all’oggi e al domani.
Avremo l'onore di avere con noi anche la Pattuglia Nazionale del Settore Specializzazioni.

Venerdì 12 settembre 2014 ore 18:00, presso Reggia di Ficuzza – Pa

Quanti lo vorranno potranno trattenersi dopo il convegno, insieme agli amici e quant’altri vorranno far festa, presso la Vecchia Stazione di Ficuzza[1].

                           
                                              Un fraterno saluto

                                                   Seby Iraci, responsabile della Base per il Settore Specializzazioni





[1] Ai fini organizzativi è necessario comunicare  - al più presto possibile, entro agosto, la propria partecipazione al Convegno e/o al momento conviviale (per quest’ultimo sarà richiesta una quota di € 15,00)- Scrivere a: amicimassariotta@gmail.com
Riceverete  specifiche informazioni.