sabato 18 febbraio 2012

PRESTIAMO ATTENZIONE GLI UNI AGLI ALTRI

"Lo scout è fatto per servire!"  (B.-P.)

«Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone» 
 è il tema del messaggio del Papa per l'imminente Quaresima.
Anzitutto, ci dice Benedetto XVI, occorre saper prestare attenzione per maturare in responsabilità verso i fratelli: "Il primo elemento è l'invito a «fare attenzione»: il verbo greco usato è katanoein,che significa osservare bene, essere attenti, guardare con consapevolezza, accorgersi di una realtà". Prestare attenzione è tipico di ogni scout (scout=esploratore). Egli affina la sua capacità di osservare per  scoprire, comprendere, intervenire responsabilmente e competentemente ove necessario. Osservare bene per servire meglio! Osservare: non la vuota ed invadente curiosità dell'inetto o del "guardone", ma un'attenzione che orienta nel fare "del proprio meglio",  nel volere ed attuare il bene dell'altro e della società. E', perciò, l'arte del promuovere, del valorizzare, dello scoprire modi positivi e non violenti di relazionarsi agli altri. E' la capacità di essere leali, cortesi, gentili, corretti nelle parole e nei comportamenti. E' il rafforzare il senso della gratitudine e il valore dell'amicizia e della fraternità; è il far radicare nella quotidianità disponibilità, prontezza e spirito di servizio; è il far maturare la capcità di prendersi  "veramente" cura dell'altro.
Voler bene all'altro, infatti, vuol dire "prendersi cura dell'altro", aiutarlo a migliorare (in tal senso la "correzione fraterna" quando è opportuna è buona cosa da fare con umiltà e con spirito di vera fraternità).  Voler bene all'altro vuol dire saper far strada con l'altro, sostenendosi vicendevolmente nel comune cammino verso il bene.
"Oggi, in generale, - scrive il Pontefice- si è assai sensibili al discorso della cura e della carità per il bene fisico e materiale degli altri, ma si tace quasi del tutto sulla responsabilità spirituale verso i fratelli£.
"L'attenzione reciproca - prosegue il Papa-  ha come scopo il mutuo spronarsi ad un amore effettivo sempre maggiore, «come la luce dell'alba, che aumenta lo splendore fino al meriggio» (Pr 4,18), in attesa di vivere il giorno senza tramonto in Dio. Il tempo che ci è dato nella nostra vita è prezioso per scoprire e compiere le opere di bene, nell’amore di Dio. Così la Chiesa stessa cresce e si sviluppa per giungere alla piena maturità di Cristo (cfr Ef 4,13). In tale prospettiva dinamica di crescita si situa la nostra esortazione a stimolarci reciprocamente per giungere alla pienezza dell'amore e delle buone opere".
 "Di fronte ad un mondo che esige dai cristiani una testimonianza rinnovata di amore e di fedeltà al Signore, - conclude Benedetto XVI-  tutti sentano l’urgenza di adoperarsi per gareggiare nella carità, nel servizio e nelle opere buone".
Perchè non impegnarci a riscoprire (o rafforzare) l'abitudine della Buona Azione? 
Perchè non impegnarci nel periodo quaresimale a rafforzare la nostra attitudine (e competenza) per il servizio e per la costruzione del bene comune? Perchè non aiutarci l'un l'altro a divenire migliori?
In tal modo marceremo insieme verso il radioso mattino della Pasqua.
g.p.

Per leggere il messaggio del Papa: MESSAGGIO PER LA QUARESIMA