lunedì 20 luglio 2015

"A VOI GIOVANI DICO: SIATE CASTI!"




CASTITÀ' e SESSUALITÀ'

«A voi giovani dico: siate casti ... fate lo sforzo di vivere l'amore castamente!.». Queste parole di papa Francesco ai giovani pronunciate domenica scorsa hanno suscitato reazioni di ogni tipo ma tutte rivelative del dato che "castità" è una parola sovente incompresa, anzi misconosciuta e derisa, soprattutto perché è confusa con l'astinenza o la continenza sessuale o con il celibato.
L'etimologia ci suggerisce che è casto (castus) colui che rifiuta l'incesto (in-castus). L'incesto avviene ogni volta che non si vive la distanza e non si rispetta l'alterità, che non è solo differenza. Non è casto chi cerca la fusione, l'attaccamento, il possesso: segno di tale ricerca è l'aggressività che, in questi casi, facilmente si accende e si manifesta.
Sono sempre più convinto che la sessualità sta nello spazio del dono, perché richiede di dare e di ricevere e si colloca sempre nella relazione tra due soggetti. La sessualità non si riduce alla genitalità e la capacità di dono e di accoglienza è più ampia di quella esercitata nella genitalità: investe, infatti, l'intera persona e le sue relazioni.
Per questo la sessualità è cosa buona e bella, ma il suo uso può essere intelligente o stupido, amante o violento, legato all'amore o alla pulsione. La sessualità ci spinge alla relazione con l'altro, ma dipende da noi cercare, in questa relazione, l'incontro o il possesso, la sinfonia o la prepotenza, lo scambio o il narcisismo.
Potremmo dire che la castità è l'arte di .....

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