venerdì 4 gennaio 2013

IL WEB COME RIFUGIO




A volte le relazioni virtuali rischiano di condurre i giovani su terreni rischiosi
                                                                                                       di Carlo Climati

            Il desiderio di calarsi in una realtà virtuale e di vivere emozioni diverse sta contagiando sempre di più i giovani, immersi nel mondo del web.L’intero ambiente di internet si può considerare una specie di trionfo del sogno sulla normalità della realtà quotidiana. In rete ci sono stati siti che hanno proposto l’acquisto di un appezzamento di terra sulla Luna o su Marte, da donare come regalo originale a un amico, a un parente o alla propria fidanzata. Il cliente riceverà un pacco dono contenente un certificato di proprietà e una mappa del corpo celeste, con una freccia che indica il terreno acquistato.
C’è anche chi utilizza il web per coltivare rapporti umani ed allargare le proprie amicizie. Ad esempio, è molto diffusa la tendenza a cercare l’amore in rete. Esistono numerosi siti specializzati in questo tipo di attività. In alcuni casi è possibile mettere su internet la propria fotografia, con una scheda personale che descrive l’anima gemella che si sta cercando.Fa una certa impressione vedere la massiccia presenza di foto di ragazze di Paesi poveri. Dietro questo fenomeno si nasconde spesso una profonda disperazione. Per tante ragazze il web rappresenta la speranza di trovare un amore vero, che possa strapparle da una vita difficile.Purtroppo, però, non tutti i corteggiatori virtuali sono in buona fede. Non sono rari i casi di persone senza scrupoli che sfruttano la rete per adescare brave ragazze con false promesse. Le illudono, per portarle via dal proprio Paese e condurle sulla strada della prostituzione.
Sono questi i rischi di certe relazioni virtuali, che sembrano sempre più diffuse. Sono lontani i tempi del colpo di fulmine, dei mazzi di fiori e delle serenate sotto il balcone. Invece di uscire di casa, sforzandosi di incontrare le persone, oggi si preferisce l’ipotetica scorciatoia di internet. Il computer diventa una specie di “lampada di Aladino”, per tutti gusti e per tutti i sogni.Nella famosa fiaba, un ragazzo ha la possibilità di vedere esauditi i propri desideri grazie a un genio nascosto in una lampada magica. Aladino strofina la lampada e così, il genio esce ed esaudisce i suoi desideri.
Con il computer, il meccanismo è lo stesso. Invece di strofinare la lampada, si tocca il mouse e si spingono i tasti della tastiera. Come per incanto, sullo schermo si possono materializzare i desideri più disparati: dalla ricerca di un amore all’interpretazione di un ruolo alternativo e fantastico, in un Carnevale senza fine.
Il bisogno di costruirsi una vita parallela attraverso la rete non è necessariamente negativo. Può anche rappresentare il desiderio di sperimentarsi, di mettersi alla prova, di osservarsi in dimensioni diverse da quella abituale. Oppure, semplicemente, c’è la voglia di tuffarsi in un mondo di fantasia, lontano dalla monotonia di quello reale.Nella vita di tutti i giorni, a volte, i giovani vivono pressioni molto forti. I mezzi di comunicazione impongono modelli di perfezionismo schiaccianti. Tutto deve essere bello e irraggiungibile come negli spot pubblicitari o sulle copertine di certe riviste.
Ecco perché alcuni ragazzi avvertono la sensazione di non farcela e di non riuscire a raggiungere certi modelli. Allora sentono il bisogno di rifugiarsi in dimensioni virtuali in cui potersi muovere liberamente, senza essere giudicati.Ovviamente il rischio di un’eventuale vita virtuale può essere quello di cercare una fuga dalla realtà. Dietro la scelta ripetuta di creare relazioni via internet può nascondersi l’incapacità di costruire rapporti veri. Ed è qui che bisogna fare attenzione.
Basta poco per accorgersi che non siamo più noi a comandare il computer, ma è il computer a guidare i nostri gesti o addirittura le nostre emozioni. Il “clic” del mouse scandisce il ritmo di una non-vita che rischia di prendere il posto di quella reale.Oggi siamo chiamati ad una nuova sfida educativa: quella di aiutare i giovani a non naufragare nel vastissimo mare di incontri virtuali via internet.La rete non è uno strumento da demonizzare. Bisogna semplicemente utilizzarla nel modo giusto, stimolando i ragazzi a non bere passivamente tutto ciò che viene proposto attraverso certi siti.
E’ importante essere vicini ai giovani ed insegnare loro come vivere serenamente la dimensione della fantasia, con gioia e buon senso. In questo modo, il mondo alternativo di internet tornerà ad essere una piccola parentesi vissuta in modo sano, per lasciare poi spazio ad un autentico confronto quotidiano con il mondo vero che ci circonda.
                                                                                                                                        ROMA, 04 Gennaio 2013 (Zenit.org)

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