martedì 25 settembre 2012

IL CONVEGNO NAZIONALE CAPI CAMPO E MASTER


OCCHIO AI MASTER!!!!

Si svolgerà il 17-18 novembre, presso la Base di Spettine, l'annuale convegno degli staff del Settore Specializzazioni. Quest'anno ci si confronterà sul ruolo dei master, un ruolo fondamentale per lo svolgimento delle molteplici attività (campi di competenza, campi di specializzazione, stages per capi, attività per scuole, .... ) che il Settore organizza. Capi campo e master, infatti, interagiscono dinamicamente - con competenze e ruoli diversi-  per la buona conduzione di ogni attività.  Il Convegno ogni anno coinvolge le varie Basi del Settore che operano - da quasi un conquantennio- in Italia.
Nei giorni scorsi, presso la Base Scout di Cassano delle Murge, si è riunita la Pattuglia Nazionale del Settore, sia per verificare le attività svolte sia per preparare il Convegno.
L'accoglienza degli amici di Cassano è stata splendida e ha permesso alla pattuglia di lavorare intensamente. Di qualità la serata animata degli esperti di espressione della Base.
Per quanto riguarda il Convegno, gli arrivi a Spettine sono previsti per il pomeriggio di venerdì 16. In serata si riunirà la Pattuglia nazionale. Alle 9 di sabato inizieranno i lavori, coordinati dagli Incaricati Nazionali, Simona Marini e Amedeo Borricelli.  Seguirà un'attività che coinvolgerà concretamente i partecipanti in varie tecniche. Nel pomeriggio interventi di esperti sulle problematiche della competenza nella società e nello scautismo. Interverranno anche gli Incaricati nazionali alle Branche. Quindi, dei gruppi di lavoro sulla figura del master in associazione. In serata un'attività di espressione. Nella giornata di domenica sono in programma degli interventi del Settore Stampa, oltre alla prosecuzione e conclusione dei lavori. Il convegno si chiuderà con la consegna delle nomine ai capi campo e ai master e con il pranzo.
E' opportuno che coloro che prevedono di partecipare prenotino subito il viaggio, al fine di trovare le soluzioni più economiche.

lunedì 24 settembre 2012

CHE STILE!

LO STILE: un modo di incarnare ed esplicitare i valori che orientano la propria vita.


giovedì 20 settembre 2012

SCOPO E VALORE DEI CENTRI SCOUT


Scopo e valore dei centri scout

I centri scout, di solito stabiliti in siti bellissimi sul piano naturale e ambientale, sono i luoghi privilegiati dello scautismo.
Rileggiamo cosa ne pensava B-P:
Ci occorrono terreni all’aria aperta di nostra proprietà, preferibilmente terreni da campo permanenti e facilmente accessibili, posti al servizio degli Scout. Via via che il Movimento si sviluppa, terreni di questo genere dovrebbero essere organizzati in tutti i centri in cui si fa scautismo. Questi centri verrebbero ad avere un doppio valore. Da un lato essi potrebbero costituire centri di formazione dei Capi, i quali verrebbero addestrati in tecnica campistica e studio della natura; d’altro canto, e soprattutto, essi potrebbero infondere lo spirito della vita all’aperto, di quella che potremmo definire la “Fratellanza dei boschi”.
(Il Libro dei Capi, ed. 2006, pp. 82-83).
Ecco, dunque, passare per i centri scout alcuni dei principali valori dello scautismo:
·                 la vita all’aperto: che com’è noto è la meta dello scautismo e la chiave del suo successo;
·                 la formazione: alla vita al campo, alla protezione dell’ambiente, all’essenzialità;
·                 la fraternità scout: con quanti frequentano gli stessi centri scout.

 Quest’ultimo punto va sottolineato in modo particolare. Le varie realtà scout, sia all’interno dello stesso Paese, sia in Paesi diversi, si conoscono ancora in modo molto insufficiente. I centri scout aiutano all’incontro, e quindi a riscoprire il senso della fraternità scout. Certo, lo scout è amico di tutti: una disposizione amichevole verso chiunque è essenziale, anche per fornire spunti per il servizio del prossimo. Ma lo scout è fratello di ogni altro scout: questo legame particolare e più intimo non vuole discriminare nessuno, ma nasce in forza dei medesimi ideali, liberamente sottoscritti e contenuti nella Promessa e nella Legge.

Lo scautismo è anche senso di scoperta e gusto del nuovo, dell’avventura. La fraternità che si vive ai centri scout non è solo un sentimento del cuore, ma una serie di scoperte. Sono i modi diversi di vivere la proposta scout, con aspetti peculiari di ciascuna associazione, nuove usanze, nuove tradizioni; è la possibilità di stabilire nuove interazioni tra associazioni diverse; è, soprattutto, l’incontro tra culture e religioni diverse, con scambi, difficoltà e scoperte linguistiche, e nuovi canti, danze, scenette da imparare.

In molti centri scout vi sono cartelli che proclamano: la Legge scout è la legge di questo centro. Per questo, entrando nei centri scout, si entra “in territorio scout”, e si comprende subito di essere nel posto giusto e tra le persone giuste. Davvero, i centri scout sono i punti della terra dove si incarna il Movimento scout e si vive lo spirito dello Scautismo!

 Mario Sica

martedì 18 settembre 2012

SANDRO ASINARA

COM'E' BELLO ANDARE VIA, LASCIANDOSI CON UN SORRISO"
Questi anni hanno visto passare dalla base tanti giovani che con la loro gioia e il loro impegno ci ci sono stati da stimolo per arrivare a questi 40 anni,tra questi ricordo in nodo particolare il nostro caro Alessandro che dalla case del Padre ci guida e protegge con le sue preghiere.
Non scorderò mai il Nostro ultimo incontro  a Palermo, presso la sede regionale dei Maestri Cattolici, incontro utile alla definizione del progetto " Basi aperte " che si rivolgeva ai ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado  per farli innamorare alle meraviglie naturali che il buon Dio ci ha donato in quei meravigliosi  luoghi della Massariotta.
E, come una preghiera, Alessandro con molta perizia e semplicità dialogava su questioni di geologia con i bambini della scuola elementare e superiore suscitando in questi quella curiosità della scoperta che sicuramente li ha condotti alla competenza.
Si, questo è stato Alessandro Asinara, uno scout semplice, competente, disponibile, che se ne andato lasciandoci con un suo personale pensiero " Come è bello andare via, lasciandosi con un sorriso" .
Mi piacerebbe che questo pensiero venisse ricordato con una targa in uno di questi luoghi che lo ha visto con gioia muovere.
                                                                                                                          Natale Sacco
Alessandro Asinara, giovane capo di Messina, nacque il 14 settembre 1973, morì improvvisamente il 16 marzo 2003. Collaborò attivamente (nella sua qualità di educatore e geologo, con le attività del progetto nazionale "Basi Aperte" e coi campi di competenza.

martedì 11 settembre 2012

IN MEMORIA DI CICCIO MICALI

Il 13 settembre di quindici anni fa tornava improvvisamente alla casa del Padre Francesco Micali. Aveva appena 23 anni. Tutti gli amici della Massariotta ricordano il suo generoso impegno, la sua laboriosità (a partire dai 14 anni, quando partecipò al primo campo di competenza, ogni anno fu presente alla Massariotta). La sua è stata sempre una presenza operosa (talora anche per un mese intero!), caratterizzata da piena disponibilità, competenza, gioia, autonomia, responsabilità, amicizia, umiltà, senso del servizio e della gratuità. Era un giovane dalle poche parole e dai molti fatti, costantemente impegnato a fare qualcosa per la Base e per i campi.
Grazie, Ciccio. Quanti abbiamo avuto la fortuna di conoscerti ti ricordiamo sempre. Ci hai insegnato a fare del nostro meglio, con umiltà e competena, per renderci utili. Hai lasciato una luminosa traccia alla Massariotta. Ti saremo vicini nella preghiera nell'anniversario della tua morte.
Siamo sicuri che anche nel Paradiso il sorriso  compiacente del Signore accompagnerà le tue operose giornate.

domenica 9 settembre 2012

RAGAZZO, DOVE VAI?

"La giovinezza è un cammino, un percorso, un itinerario .... E' una ricerca, un viaggio, un divenire: ha un avvio e una conclusione. Una meta. Un fine. ..... Come ogni cammino, ricerca, tempo della vita, non è esernte da inquietudini, rischi, punte di angosce, ma - a differenza di ciò che accadrà nelle stagioni future - la condizione della giovinezza può contare su una carica di energia e su una presenza e prestanza di spirito che non saranno più dare ....  La tua età, per quanto bella e affascinante, non è fine a se stessa. La verità di ciò che ora sei chiamato a vivere è oltre. La parabola umana è essenzialmente apertura al futuro, alla scoperta, a ciò che di nuovo può essere messo al mondo... "
L'agile ed affascinante volumetto, ricco di spunti per progettare il proprio cammino verso il futuro, è rivolto agli adolescenti e ai giovani, a coloro che sono in route verso l'età adulta.
Armando Matteo, Il cammino del giovane, Edizioni Qiqajon - Comunità di Bose, 2012, pagg. 73, € 6,00

venerdì 7 settembre 2012

MASSARIOTTA IS A BIG FAMILY!

Massariotta is a big family!
Testimonianze dal campo “Animazione espressiva”
É la prima affermazione che mi è venuta in mente. Mi rendo conto di aver condiviso delle esperienze irripetibili assieme ad una compagnia di capi e di ragazzi con cui, in pochissimo tempo, ho stretto un amicizia forte e davvero bella. É magico!
Ritengo questo campo decisamente importante e, tra tutti i campi fatti, uno di quelli che mi ha insegnato di più: e non solo riguardo le tecniche; un momento nel mio sentiero che mi ha davvero arricchito e fatto crescere. 
É fondamentale, secondo me, partecipare ad un campo del genere perché non partecipando non avresti soltanto non partecipato ( scusate il giro di parole) ad un campo di competenza ma non avresti avuto l'occasione di imparare, di stringere amicizie che non si perderanno, di stare con te stesso a riflettere, stare a stretto contatto con la natura, di divertirti: e se riesci a vivere davvero così il campo quasi sempre ci ritorni ma probabilmente per vivere emozioni diverse.
Ringrazio tutti e, non voglio dimenticare nessuno, per la bellissima esperienza che potuto vivere qui con voi. Ringrazio i capi per aver organizzato tutto questo, per averci dato le loro conoscenze, i loro consigli. Per il loro tempo donato a noi, per averci fatto divertire, per averci fatto riflettere e per aver fatto tutto questo in un modo che io ritengo magico ma che solo chi ha partecipato al campo potrà comprendere in pieno.
Ringrazio i rover e le scolte per il loro servizio, per il loro impegno, per aver reso le nostre veglie più affascinanti, più intriganti e coinvolgenti.
Ringrazio tutti i ragazzi per aver vissuto quest'esperienza al massimo, per essersi messi davvero in gioco, per i momenti passati insieme, per le risate, per tutti i consigli e gli aiuti che ci siamo scambiati. 
Simone Grasso, Trecastagni, agosto 2012

martedì 4 settembre 2012

I RIBELLI SIAMO NOI!

I RIBELLI SIAMO NOI!

Si! I Ribelli siamo noi.
Noi quando ce ne andiamo randagi e liberi lungo le strade e sentieri di campagna mentre altri si chiudono come topi ballerini in capannoni pieni di rumori e di stupefacenti.
Si! I Ribelli siamo noi.
Noi quando ci inebriamo della luce della luna e delle stelle, mentre altri sono solo capaci di uscire ubriachi e offuscati da una notte di bagordi.
Si! I Ribelli siamo noi.
Noi quando amiamo il silenzio delle grandi vette, il rincorrersi dei profili dei monti lontano all'orizzonte, il biondo colore dell'erba ai primi raggi dell'alba, mentre altri sono rimbambiti dal frastuono delle città, immersi nel grigio dell'asfalto e del cemento, indifferenti alla bellezza che nonostante tutto sta loro intorno.
Si! I Ribelli siamo noi.
Noi che ce ne infischiamo dei soldi e della carriera e troviamo piacere nelle cose semplici e nelle amicizie, mentre gli altri sgomitano per farsi largo e si arrampicano affannosamente cercando un successo fatto anche di imbrogli, ipocrisie e tradimenti.
Si! I Ribelli siamo noi.
Noi quando siamo capaci di spegnere lo stereo, la tele, il cine e il cd e apriamo la porta di casa per andare a conoscere di persona il mondo, gli uomini e le donne che abitano il pianeta, mentre altri si chiudono a guardarlo dal buco della serratura di una rappresentazione virtuale e priva di vita.
Si! I Ribelli siamo noi.
Noi quando siamo capaci di sporcarci le mani, di comprometterci in prima persona, di accettare le inevitabili contraddizioni che comporta il vivere e l'amare, di piegare la schiena per ascoltare le deboli parole di chi è malato e di chi soffre, mentre altri ci deridono e ci giudicano sprezzanti dall'alto delle loro fredde virtù prive d'amore.
Si! I Ribelli siamo noi.
Quando sappiamo vincere la timidezza e i timori e accettiamo di salire sul grande palcoscenico della vita per interpretare da veri protagonisti il ruolo che il Buon Dio ci ha affidato, mentre tanti altri si limitano a restare nell'ombra della platea capaci solo di ridere o fischiare se lo spettacolo non è di loro gradimento.
Si! I Ribelli siamo noi.
Noi se sapremo fare tutte queste cose con serenità d'animo, testa dritta e sorriso sulle labbra e col desiderio di coinvolgere nel Grande Gioco anche chi per il momento ne è rimasto fuori perché siamo convinti che la vita meriti di essere vissuta fino in fondo, da autentici ribelli.

(Roberto Cociancich)

lunedì 3 settembre 2012

ESSERE VOLONTARI

"Il Volontariato é innanzitutto fraternità.
E’ evidente che caratteristica peculiare del Volontariato è la gratuità tanto spesso perduta nel nostro mondo insieme alla fraternità. Nel nostro mondo tutto ha un prezzo, e tutti siamo portati a valutare il nostro successo in base a quanto possiamo comprare e consumare. Nella dimensione ecclesiale del gratuito che la parola “volontariato” già racchiude in sé, vi è qualcosa di evangelico che parla eloquentemente al cuore dei giovani e non giovani del nostro tempo, consapevoli di quanto ci siamo impoveriti facendo del denaro e del corrispettivo “commerciale” il metro del valore, il criterio d’azione. In questo compito di denuncia e di speranza il Volontariato diventa un segno, una lampada messa sul candeliere, un lievito disperso nella pasta che non può non agire, che non lascia più le cose come sono e soprattutto che cambia le persone. Diventa lievito, sale e luce di cui il mondo ha bisogno, che il mondo reclama da noi e del cui dono siamo responsabili.
Occorre allora dire che il Volontariato non è un lusso per il cristiano o un ornamento per le nostre comunità, ma è un dovere che scaturisce dal dono della fede. In fondo il volontariato cristiano butta, in silenzio e gratuità, sul piatto della bilancia del tempo e dello spazio, il grande valore del dono, l’unico che sa entrare in profondità dentro l’altro uomo, dentro la storia, dentro la realtà delle cose, per farle esistere nell’armonia ricercata e pacificata di una giustizia e di una fraternità universale".
+ Carlo Maria Martini