di Sabrina Corsello
“L’adolescenza
non più come età critica da risolvere, ma come una fase del ciclo
vitale da riscoprire e da valorizzare per il suo alto potenziale
creativo” così ce ne parla nel suo L’età incerta
Silvia Vegetti Finzi, secondo la quale gli adolescenti, troppo spesso,
sono giudicati piuttosto che compresi. Il discorso educativo su questo
tema andrebbe dunque rivolto prioritariamente agli adulti, nel loro
ruolo di genitori e di insegnanti, prima ancora che ai figli e agli
allievi.
“Mai
come in questi anni gli adolescenti sono privi di modelli, di punti di
riferimento. Non ci sono più né santi, né eroi, ma loro per crescere
hanno bisogno di modelli, di testimonianze. Il compito delle famiglie è
di dare testimonianza di ciò che per loro conta. Io credo che un figlio
adolescente sia un’ottima occasione anche per gli stessi genitori che,
attraverso i loro figli, possono trovare l’opportunità di chiedersi cosa
vogliono e in quali valori ancora credono.”Queste
le parole della nota psicologa che incontriamo a Palermo, in occasione
di una sua conferenza nell’ambito del Master formativo “Educare oggi.
Famiglia, scuola e società”.
Contro
una società in cui tutto sembra a disposizione, senza ostacoli e
divieti, la Vegettirivendica la necessità di limiti ben precisi, atti ad
imporre impossibilità esterne, capaci di funzionare come ammortizzatori di quelle ineludibili impossibilità interne,
con cui ogni adolescente si trova a dover fare i conti. Infatti è
proprio la richiesta pressante di prestazioni precoci e premature a
generare ansia e la conseguente fuga dalla realtà, propria dei giovani
di oggi. Questi, ben diversamente, .....
Leggi: ADOLESCENZA, ETA' INCERTA
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