mercoledì 11 dicembre 2013

I MITI DEI GIOVANI


2.200 studenti e studentesse, di età compresa fra gli 11 e 23 anni, delle scuole secondarie di I e II grado di  11 regioni italiane hanno partecipato alla indagine “Minori, mass media, vecchi e nuovi miti" realizzata dal Centro Studi Minori e Media in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze e presentata oggi a Firenze in Palazzo Vecchio.
      “Mito - afferma la presidente del Centro studi Minori e Media Laura Sturlese – è, per i ragazzi e i giovani intervistati, un personaggio da ammirare ed anche, specialmente nello sport,  da cercare di emulare. Diversamente, infatti, dai risultati ottenuti nel campo della musica, della tv e del cinema, per lo sport l’ammirazione per la bravura cede il posto alla voglia di identificarsi con il personaggio sportivo “. Non per caso Alessandro Del Piero è al primo posto nella classifica dei miti degli studenti italiani intervistati, seguito da Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. A questo proposito il  presidente del Consiglio comunale di Firenze Eugenio Giani ha sottolineato come Alessandro del Piero ha, quindi, la responsabilità non solo di giocare bene al calcio, ma di orientare con il suo comportamento la formazione dei ragazzi e ragazze di domani
         Le studentesse invece prediligono le cantanti come Alessandra Amoroso e Emma Marrone. Tra sportivi e cantanti che vanno per la maggiore spuntano, però, in maniera  sorprendente, i genitori: la madre e il padre, con uguale intensità, cosicché la famiglia, nel suo complesso,  conquista il primo posto, con il 61,8 % , nella hit parade dei miti giovanili. Ma non basta:  il 22% degli intervistati  dichiara anche  di condividere i miti dei propri genitori.
         “I giovani – ha affermato Franco Cambi dell’Università degli Studi di Firenze – risentono della trasformazione dell’immaginario collettivo e ricevono modelli che vengono dalla società dello spettacolo mutuati dalla Tv e dalla pubblicità”. “Altro dato imprevedibile – sottolinea il direttore scientifico del Centro Studi  Isabella Poli  - è che nel gruppo di amici non c’è la supposta omologazione, dettata dalla  comune appartenenza,  nella scelta dei miti. Di miti si parla, sì, fra amici, ma poi la maggioranza di loro sceglie liberamente i propri, dimostrando così una autonomia di pensiero che non si è soliti attribuire alle giovani generazioni “ .
Pochissimi invece i miti individuati nella letteratura, nel mondo del sociale o del volontariato, nella politica e nella storia delle religioni.          L’80% degli intervistati non ha un impegno nel sociale e quindi il sociale e il volontariato non sono sfere in cui i giovani trovano i loro miti. Un ragazzo su quattro con età uguale o superiore ai 18 anni ha affermato di non leggere mai libri al di fuori dell’ambito scolastico.
            Solo il 7% è appassionato di politica e solo il 15% ha un mito fra i politici di ieri e di oggi. Il 37% degli intervistati crede e pratica una religione, una percentuale che supera il 50% tra i più giovani; ma solo un ragazzo su tre riconosce come mito un personaggio della storia delle religioni. Il personaggio riconosciuto come mito dalla maggior parte di chi ha risposto risulta essere Gesù di Nazareth.

Pubblicato da www.zenit.org 

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