2.200 studenti e studentesse, di età compresa fra gli 11 e 23 anni, delle
scuole secondarie di I e II grado di 11 regioni italiane hanno partecipato alla
indagine “Minori, mass media, vecchi e nuovi miti" realizzata
dal Centro Studi Minori e Media in collaborazione con l’Università degli Studi
di Firenze e presentata oggi a Firenze in Palazzo Vecchio.
“Mito - afferma la presidente del Centro studi Minori e Media Laura
Sturlese – è, per i ragazzi e i giovani intervistati, un personaggio da ammirare
ed anche, specialmente nello sport, da cercare di emulare. Diversamente,
infatti, dai risultati ottenuti nel campo della musica, della tv e del cinema,
per lo sport l’ammirazione per la bravura cede il posto alla voglia di
identificarsi con il personaggio sportivo “. Non per caso Alessandro Del Piero è
al primo posto nella classifica dei miti degli studenti italiani intervistati,
seguito da Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. A questo proposito il presidente
del Consiglio comunale di Firenze Eugenio Giani ha sottolineato come Alessandro
del Piero ha, quindi, la responsabilità non solo di giocare bene al calcio, ma
di orientare con il suo comportamento la formazione dei ragazzi e ragazze di
domani
Le studentesse invece prediligono le cantanti come Alessandra Amoroso e Emma
Marrone. Tra sportivi e cantanti che vanno per la maggiore spuntano, però, in
maniera sorprendente, i genitori: la madre e il padre, con uguale intensità,
cosicché la famiglia, nel suo complesso, conquista il primo posto, con il 61,8
% , nella hit parade dei miti giovanili. Ma non basta: il 22% degli
intervistati dichiara anche di condividere i miti dei propri genitori.
“I giovani – ha affermato Franco Cambi dell’Università degli Studi di Firenze
– risentono della trasformazione dell’immaginario collettivo e ricevono modelli
che vengono dalla società dello spettacolo mutuati dalla Tv e dalla
pubblicità”. “Altro dato imprevedibile – sottolinea il direttore scientifico del
Centro Studi Isabella Poli - è che nel gruppo di amici non c’è la supposta
omologazione, dettata dalla comune appartenenza, nella scelta dei miti. Di
miti si parla, sì, fra amici, ma poi la maggioranza di loro sceglie liberamente
i propri, dimostrando così una autonomia di pensiero che non si è soliti
attribuire alle giovani generazioni “ .
Pochissimi invece i miti individuati nella letteratura, nel mondo del sociale
o del volontariato, nella politica e nella storia delle religioni. L’80% degli
intervistati non ha un impegno nel sociale e quindi il sociale e il volontariato
non sono sfere in cui i giovani trovano i loro miti. Un ragazzo su quattro con
età uguale o superiore ai 18 anni ha affermato di non leggere mai libri al di
fuori dell’ambito scolastico.
Solo il 7% è appassionato di politica e solo il 15% ha un mito fra i politici
di ieri e di oggi. Il 37% degli intervistati crede e pratica una religione, una
percentuale che supera il 50% tra i più giovani; ma solo un ragazzo su tre
riconosce come mito un personaggio della storia delle religioni. Il personaggio
riconosciuto come mito dalla maggior parte di chi ha risposto risulta essere
Gesù di Nazareth.
Pubblicato da www.zenit.org
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