lunedì 23 dicembre 2013

UN SANTO NATALE E UN PROSPERO ANNO NUOVO A TUTTI


Cristo è la nostra gioia!
Our joy is Jesus Christ!
Nuestra felicidad es Jesucristo!
Notre joie est Jésus-Christ!

Papa Francesco

 La luce e la gioia del Natale accompagnino, orientino e sostengano,  noi tutti, i nostri cari, tutti gli uomini, specialmente i più diseredati,  lungo i sentieri del nuovo anno.

«La ragione della nostra speranza è questa: Dio è con noi e Dio si fida ancora di noi! E'generoso questo Padre Dio, eh? Dio viene ad abitare con gli uomini, sceglie la terra come sua dimora per stare insieme all'uomo e farsi trovare là dove l’uomo trascorre i suoi giorni nella gioia e o nel dolore. Pertanto, la terra non è più soltanto una “valle di lacrime”, ma è il luogo dove Dio stesso ha posto la sua tenda».  Papa Francesco


Cappella Palatina del Palazzo Reale di Palermo (1143): Mosaico Natività

Nell’iconografia sacra bizantina tutto ha un significato teologico, come in questo splendido mosaico del 1143. La stella, che rappresenta il Divino, è direttamente connessa al bambino tramite un raggio di Luce: il Dio Trino, biblicamente rappresentato dai tre Angeli in alto a sinistra, si fa carne in Gesù Bambino e «pone la sua tenda in mezzo a noi» (Gv 1,14). Attorno a questo asse iconografico si muovono gli altri personaggi, che sembrano voler uscire dalla staticità scenica per interpellarci e rappresentarci.
A sinistra i tre Magi a cavallo, un vecchio, un adulto ed un giovane (le tre età della vita), si dirigono verso la grotta, segno dell’intera umanità alla ricerca di Dio. Guidati dalla stella essi valicano il monte e si ritrovano a destra del mosaico di fronte al Dio Bambino, a cui offrono i loro doni.
Nel frattempo il Grande Angelo in alto a destra annuncia al Mondo questo avvenimento e canta la Gloria di Dio, mentre, più in basso, un altro Angelo indica la strada e il bue e l’asino rappresentano la sapienza naturale delle creature che adorano il Loro Creatore.
Nell’angolo in basso a sinistra un anziano Giuseppe, con le spalle alla scena della nascita, ma con il volto rivolto al bambino, rappresenta il dubbio, l’ansia, il tormento di un’intera umanità, che è incerta se accogliere o rifiutare il Mistero.
Maria, al centro della scena e circondata di luce, ha uno sguardo accorato verso di noi, invece che teneramente rivolto al Bambino, quasi a voler interrogarci sollecitando una nostra scelta.
Il Bambino Gesù è posto in una mangiatoia che ricorda la Sua Reposizione Pasquale, mentre in basso a destra la levatrice lava Gesù appena nato (tradizione ricevuta da vangeli apocrifi), a significare proletticamente il lavaggio del Corpo Crocifisso di Gesù: nel Mistero di Natale è così preannunciata la Croce.
Dio si fa uomo e si dona “tutto” all’umanità, dal Natale alla Pasqua.


Libera rielaborazione tratta da un testo dell’Associazione Biblica Italiana

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