IL «CASO COCORICÒ» E L’ALLEANZA CHE SERVE
L’EQUILIBRIO DEL
LIMITE
Tutti ci ricordiamo di Pinocchio e delle sue fatiche per diventare uomo. Molti luoghi frequentati dai nostri ragazzi non assomigliano al paese dei balocchi? E quanti sono i gatti e le volpi pronti a ...
di MAURO MAGATTI
Si deve per forza arrivare alla tragedia per spingere l’opinione
pubblica e, di conseguenza, le istituzioni a occuparsi (almeno per un momento)
dei problemi di tutti? Il «Cocoricò» è noto a Riccione e in mezza Italia. Tanto
più che nel corso degli anni ci sono stati diversi episodi che lo avevano visto
tristemente protagonista. Per questo, la tardiva decisione di chiudere
temporaneamente il locale romagnolo, pur se condivisibile, lascia diversi
dubbi: la decisione restrittiva segna davvero un cambiamento di atteggiamento,
oppure si tratta di un’azione-tampone volta solo a placare la reazione emotiva
dell’opinione pubblica?
Per un paio di giorni la discussione s’infiammerà: da una parte i
favorevoli – finalmente! È ora di combattere il lassismo! –, dall’altra i
contrari – chiudere un locale non serve a nulla: la droga viene consumata
dappertutto! Con il rischio che nel giro di una settimana tutto torni come
prima: i genitori lasciati soli nel loro sforzo educativo, i locali
indisturbati nel gestire il loro business e nel subire (o tollerare) quello
degli spacciatori, le istituzioni affannate dietro l’ultima emergenza.......
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